Museo della Techno, un viaggio multisensoriale nella musica elettronica
Una intelligente e innovativa trovata per salvare un club di Amsterdam destinato al fallimento? Farlo vivere anche di giorno, trasformandolo in un museo. È l’idea che sta dietro Our House, il museo della techno della capitale olandese, ricavato all’interno di iT, nightclub molto in voga negli anni ’90.
Il risultato è un’esperienza immersiva nella storia della musica techno, vissuta dai visitatori direttamente in un luogo di consumo (come se un museo del calcio sorgesse direttamente su un campo di gioco). In Our House, fino a 120 visitatori entrano nel club e, al centro della pista, partecipano ad un’introduzione di circa 15 minuti.
La tecnologia utilizzata è altamente professionale, con attrezzature audio JBL e Soundcraft, oltra a schermi di proiezione retrattili che, combinati con videoproiettori Epson, offrono contenuti a 270 gradi.
L’introduzione mostra le origini della musica house, utilizzando il leggendario discorso di My House di Chuck Roberts. I visitatori hanno poi 45 minuti per esplorare installazioni ed opere del museo, con l’istruzione di ritornare di nuovo sulla pista da ballo alla fine della visita, per concludere l’esperienza museale e iniziare quella del nightclub.
Tra le principali attrazioni, un grande tavolo tattile che invita i visitatori a scorrere i decenni per vedere i poster dei concerti; trascinando un volantino sul giradischi virtuale, verrà riprodotta la musica del concerto attraverso le cuffie presenti intorno al tavolo. C’è poi un quiz di musica dance, un tutorial per imparare i segreti dei DJ e una postazione per comporre le proprie tracce di musica elettronica.
